Da due anni ripetiamo che la fusione fra Castenaso e Granarolo farebbe aumentare i costi amministrativi, sottraendo risorse ai servizi per i cittadini. Ripetiamo fino allo sfinimento che la burocrazia di un Comune di 27.000 abitanti è più costosa rispetto alla somma di due Comuni da 15.000 e 12.000.
Abbiamo citato numerosi studi in materia (studi che abbiamo a disposizione di chiunque ce ne chieda una copia), ma ogni volta le risposte che abbiamo ricevuto dagli esponenti della maggioranza sono state assolutamente evasive:
“Quei dati sono superati, oggi non è più così” (chi l’ha detto?)
“Quei dati si riferiscono al sud Italia, mentre al nord è diverso” (falso, si tratta di statistiche nazionali e regionali che danno esattamente lo stesso risultato)
“I Comuni più grandi spendono di più? Bene, vuol dire che forniscono servizi migliori” (falso, le maggiori spese sono in buona parte per la macchina amministrativa, costi del personale, ecc.)
“Quelle sono solo statistiche, ma da noi sarebbe diverso”
Qualcuno ci ha addirittura accusati di falsificare le tabelle.
Bene, proviamo con questo.
Il Ministero dell’Interno nel 2015 ha elaborato uno studio col proposito di stimare i potenziali risparmi derivanti dalle fusioni. Lo studio si è concentrato sulle fusioni di Comuni fino a 5.000 abitanti, visto che non esiste convenienza oltre questa dimensione.
In ogni tabella dello studio potete valutare l’aumento delle spese correnti (spenderemmo di più), delle spese per personale (avremmo costi più alti per burocrazia) e per entrate tributarie (pagheremmo tasse più alte) passando, con la fusione, dalla fascia demografica 7 alla 8.
“Quelle sono solo statistiche…” eppure il Ministero usa queste statistiche per fare una previsione; si tratta di un metodo con un buon grado di affidabilità scientifica.
I nostri sindaci invece su quali studi si basano per dire che la burocrazia e le tasse calerebbero?
https://dait.interno.gov.it/documenti/studio_fusioni_febbraio_2015_0.pdf